Ogni paese ha la sua tradizione e ovviamente non può mancare Gadoni.
Gadoni da sempre è stata una terra di passaggio e di incontro di antichi popoli.
Inizialmente si fondeva il rame per realizzare le antiche sculture simbolo dell’età del Bronzo in Sardegna. Per estrarre il prezioso metallo Fenici, Cartaginesi e Romani vi scavarono diverse gallerie poi riutilizzate nel XX secolo.
Detto ciò un antico paese non può che non avere un’antica tradizione!
Ai primi di Novembre i giovani Gadonesi si recavano in campagna a raccogliere “S’iscraria” e “sa feurra” che, una volta seccate,venivano unite in fasci di lunghezza variabile dai 2 ai 4 m e dal diametro di circa 30-50 cm. Verso il tardo pomeriggio veniva dato fuoco ad un’estremità della fascina, i partecipanti al rito dovevano portare per le vie del paese senza mai lasciarla spegnere.Infatti solo chi riusciva rientrare con “ SA FRACCHERA” consumata quasi completamente era considerato abile.
Il termine “FRACCHERA”, deriva da “FRACCA” (fiamma,fiaccola dal latino flacca-Flac’ula) sta ad indicare la fiamma sprigionata dagli steli di asfodelo e ferula uniti e bruciati in una grande fascina. Pare che il significato di questo rito fosse quello di condurre fuori dall’abitato le anime erranti dei defunti che, seguendo la luce delle fiamme, lasciavano il paese. Affianco a sa fracchera si disponevano per le vie del paese “ IS CONCAS DE MORTU”, che sono delle zucche svuotate e scavate a mo’ di teschio con all’interno una candela accesa. Il tutto era reso ancora più suggestivo ed a tratti macabro dai rintocchi delle campane che suonavano “ S’AGONIA”. Questa tradizione molto antica è in disuso da molto tempo.
grazie a manuxpc per la foto!