Nel profondo della notte,
quando tutta la città dorme,
mani frenetiche, alla tenue luce
d’un complice lampione,
si ritagliano spazi sui grigi muri di cemento
per appendervi la propria anima.
Sono spruzzi di fantasia,
colori vivi rubati ai propri sogni,
figure contorte, tormentate,
geometrie d’inquietante mistero,
sfoghi di esseri liberi che lasciano
messaggi ad un’umanità distratta.
Sarà una gara, forse una protesta
o il bisogno di esprimere un talento,
di colorare il mondo e rabbonirlo;
di certo questi anonimi pittori
esprimono un disagio e con quel mezzo
aiuto ed attenzione van chiedendo.
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