130 metri di dislivello, 800 metri per scendere e 800 metri per risalire.

Ecco la nostra passeggiata per andare a visitare la Fontana Nuragica di Su Tempiesu.
Ma la guida ci ha assicurato:
“Non vi pentirete della camminata”
La fonte è unica, di epoca nuragica, 1100-800 A.C, proprio in questo periodo si suppone sia stata abbandonata per una frana che l’ha completamente ricoperta.
Soltanto nel 1953 è stata riportata alla luce. All’interno del museo abbiamo visto tante foto che immortalano gli scavi dell’ archeologo Davoli .Fresco di laurea, è stato avvisato dai pastori del ritrovamento di pezzi di bronzo in un terreno.
Proprio sopra la fonte nuragica infatti vi era un orto che però non cresceva come gli altri perchè l’ acqua drenava in profondità e quindi questi pastori intuendo ci fosse qualcosa sotto si sono messi a scavare,secondo loro alla fine avevano trovato:
“Solo pezzi in bronzo”
ma il tesoro c’ era eccome!
Mostrandolo a Davoli, lui decise subito di chiamare Lilliu.
Le foto presenti all’ interno del museo sono molto importanti perchè mostrano il particolare degli archi: infatti all’ interno della fonte sono presenti due archi perfetti, alcuni arrivando al sito pensano che quegli archi siano stati costruiti in epoca romana.In realtà i romani, come ci ha detto l’archeologa, qui non ci hanno mai messo piede, per l’ esattezza arriveranno quasi 600 anni dopo!

Quello che colpisce è la copertura, si pensa che anche Santa Vittoria di Serra avesse una copertura, ma non è rimasto niente.Questa fonte è unica per gli archi, per la copertura e anche perché l’ acqua è sempre attiva.Da ricordare che è stato ritrovato il concio, questo blocco aveva dei fori con all’interno dei resti delle spade in bronzo:
“Immaginatevi la fonte con le spade in bronzo il giorno del solstizio d’estate, sembravano d’oro”
Il giorno del solstizio il sole che scende dal Montalbo illumina la parte centrale della fonte.Man mano che il sole si alza il sole arriva all’interno della fonte, l’ acqua diventa dorata, di color verde acqua,come ci dice l’archeologa.
L’acqua scende nel pozzo esterno, scoperto successivamente, con all’interno le offerte votive, più di 190 reperti.La fonte è composta da due materiali: Basalto e Trachite Rosa, un bicromatismo probabilmente estetico.
Vicino alla fonte, svetta sopra una collina il nuraghe Santa Lulla, chiamato successivamente così perchè è stata edificata una chiesetta dedicata a Santa Ulalia, costruita con le pietre del nuraghe.Attorno ad esso anticamente vi era di sicuro un villaggio.

Questo posto è sconosciuto ai più, sebbene sia l’unica fonte scoperta in Sardegna di questo tipo e quindi un patrimonio sardo importante!
Condividila nei tuoi social per farla scoprire e vi invitiamo a visitarla perchè merita davvero!
– SosBattorMoros-